giovedì

LA SGAMBEDA 2003

Lara Peyrot ha vinto La Sgambeda 2003, staccando sia la francese Annick Vaxelaire (terza), sia la svedese Sofia Lind (seconda). L’azzurra è scesa in campo con l’intenzione di ribadire il trionfo ottenuto l’anno scorso nel circuito di Coppa del Mondo che racchiude tutte le più prestigiose granfondo del panorama internazionale. “È stata abbastanza dura” ha ammesso l’atleta piemontese, “ma stavo bene”.

Si attendeva maggiore concorrenza?

“No, me ne aspettavo di meno. Quando ho visto la lista dei partenti, mi sono leggermente preoccupata”.

Che programmi ha adesso?

 “L’appuntamento più importante è la prossima tappa di Marathon Cup, a gennaio, nella Repubblica Ceca. Domenica farò una gara di Coppa Italia e a fine dicembre la 15 km dei Campionati Italiani”.

Chi sarà l’avversaria più temibile?

“Sofia Lind è fortissima in tecnica classica. La francese Vaxelaire è giunta seconda all’Engadiner Skimarathon. Ce la giocheremo”.

Che corsa Le piacerebbe conquistare?

“La più affascinante sarebbe la Vasaloppet. Nel 2003 l’avevo saltata, tornando dall’America e dal Canada. Sarebbe una grandissima soddisfazione, ma ci sono delle specialiste e anche un podio sarebbe gratificante”.

Che programmi di training ha?

“Dobbiamo ancora concordarli. Gli allenamenti migliori sono sicuramente le gare”.

Come Le è sembrato il tracciato?

“Lungo è più tecnico del 2002. Ho dovuto impostare un ritmo costante. Sono passata in testa prima del secondo traguardo volante. La francese ha bevuto e io mi sono portata avanti per fare rifornimento con tranquillità”.

Al termine, la svedese Sofia Lind era sorridente. “Mi sono affaticata all’inizio, ma ho recuperato verso la fine”.

Quali sono le Sue prospettive per il resto della stagione?

“Devo decidere quante Marathon Cup correre, forse quattro. La Vasaloppet, sicuramente”.

Riuscirà ad entrare anche nella classifica finale?

“Spero di sì. La Sgambeda era la mia prima sfida a tecnica libera”.
Annick Vaxelaire si è accorta, al contrario, di essere partita troppo veloce. “Per l’altitudine, mi sono bloccata negli ultimi chilometri. Non c’era nessuno della mia squadra ad aiutarmi”.

Che tecnica predilige?

“Entrambe: passo alternato e pattinato. Voglio ottenere dei buoni risultati. Sono abituata alle 10, 15 e 30 km. Per l’ultimo anno ho deciso di dedicarmi alle granfondo”.

Perché vuole smettere?

“Sono ancora motivata, ma ho altri progetti per la mia vita”.

Ha raggiunto un risultato di rilevo nella Marathon Cup. Che cosa si aspetta?

“Cercherò di mantenere la forma e di conquistare punti utili per la graduatoria. Dipende tutto dai tempi di recupero tra corse molto vicine”.

 
























In sala stampa, la Peyrot ha confermato l’intenzione di impegnarsi in Coppa del Mondo, condizioni di forma permettendo. Sofia Lind, vincitrice per tre volte della 90 km organizzata in Svezia, ha invece spiegato di voler orientare la stagione agonistica verso le lunghe distanze a passo alternato. Annick Vaxelaire, infine, ha precisato di aver avuto dei problemi, soprattutto nel pezzo di pista più in alto, reso difficile. In ambito maschile, la vittoria di Roberto De Zolt ha ribadito i pronostici iniziali. Oltre all'oro dell'atleta del Gruppo Sportivo della Guardia di Finanza, c'è da registrare la partecipazione travolgente del team nazionale delle Lunghe Distanze e dell'olimpionico Silvio Fauner.