giovedì

LA SGAMBEDA 2004

La squadra azzurra Lunghe Distanze ha confermato domenica a Livigno di essere il team più agguerrito nel circuito iridato delle maratone di fondo. L’Italia ha infatti piazzato tre uomini nelle posizioni di vertice della Sgambeda 2004, prima gara della Marathon Cup e si è aggiudicata una prestigiosa doppietta in campo femminile, grazie a Lara Peyrot (1a) e a Cristina Paluselli (2a). In ambito maschile, giungendo davanti a Roberto De Zolt (2°) e Ivan Margaroli (3°), Gianantonio Zanetel si è portato in testa alla graduatoria parziale di Coppa.

Il vincitore è stato indubbiamente avvantaggiato dal gioco di squadra dei compagni, che hanno chiuso lo spazio utile per lo sprint agli avversari e hanno cercato di imporre all’andatura del gruppo un ritmo adatto all’esito finale nel corso di 42 chilometri. <Sono abbastanza veloce in volata. Ho accelerato a 500 metri dall’arrivo e ho visto che nessuno riusciva a recuperare il distacco>, ha spiegato Zanetel al termine. Il plotone élite, formato da una ventina di atleti, ha terminato la gara con differenze di cronometraggio inferiori a 20 secondi, rispetto al tempo di 1h 37’ 26”,1 fatto segnare dal primo.

L’Italia ha costruito il proprio trionfo alternando al comando, fra gli altri, Margaroli, De Zolt, Cattaneo e Fauner, 7° e artefice di una caduta, mentre lo spagnolo Gutierrez (5°) si è dimostrato il più brillante degli avversari. <Ho tentato di distanziare qualcuno nel giro iniziale, ma è risultato difficile -, ha raccontato il terzo classificato, Margaroli -. Si sapeva che Zanetel era il più rapido>. Nei rilevamenti intermedi, i migliori sono stati Agostino Filippa (al km 12,5, in prossimità del Passo Forcola), Luca Molin Pradel (conquistatore della sfida minore di 22,5 km) e, ancora, De Zolt (km 29). <Sono lento negli sprint> ha dichiarato quest’ultimo, nonostante l’evidente soddisfazione per la medaglia d’argento.

Fra le donne, Lara Peyrot ha ripetuto l’exploit dell’anno scorso. Partita lanciata, la campionessa piemontese è rimasta sempre in prima posizione e ha staccato Cristina Paluselli oltre il 30° km, chiudendo in 1h 48’ 11”,9. <Ho accelerato nelle ultime salite, per ottenere il maggior vantaggio possibile>, ha detto al termine la Peyrot. Cristina Paluselli si è quindi dovuta accontentare del secondo gradino del podio (distanziata di 1’05”,9), ma cercherà di riconquistare la leadership di Marathon Cup nelle prossime competizioni. Alle loro spalle, delusa, la svedese Sofia Lind ha subito un ritardo di 2’50”,5, dovuto soprattutto alla tecnica libera, che non predilige particolarmente. <Nella prima frazione non ho avuto problemi -, ha affermato la Paluselli -. Verso la fine ho accusato una notevole fatica>. La gara di 22,5 km è invece stata vinta da un’altra italiana, Anna Rosa, che ha anticipato le connazionali Elisa Brocard e Simona Hosquet.


Classifica maschile marathon (42 km): 1) Gianantonio Zanetel (Ita) 1h37’26”,1 – 2) Roberto De Zolt (Ita) 1h37’27”,6 – 3) Ivan Margaroli (Ita) 1h37’27”,9 – 4) Tobias Langberg (Sve)1h37’28”,4 – 5) Juan Jesus Gutierrez (Spa) 1h37’29”,2 – 6) Maurizio Pozzi (Ita)1h37’31”,3 – 7) Silvio Fauner (Ita) 1h37’31”,6 – 8) Rune Torseth (Nor) 1h37’31”,8 – 9) Marco Cattaneo (Ita) 1h37’31”,9 – 10) Tullio Grandelis (Ita) 1h37’32”,0

Classifica femminile marathon (42 km): 1) Lara Peyrot, (Ita) 1h48’11”,9 – 2) Cristina Paluselli (Ita) 1h49’17”,8 – 3) Sofia Lind (Sve) 1h51’02”,4 – 4) Marianne Vlasveld (Ola) 1h52’18”,8 – 5) Alessandra Rigamonti (Ita) 1h53’58”,6 – 6) Dorota Dziadkowiec (Pol) 1h59’12”,5 – 7) Irina Nafranovich (Bel) 1h59’40”,3 – 8) Bernadette Hoefle (Ger) 2h04’33”,9 – 9) Carla Jellici (Ita) 2h07’38”,6 – 10) Laura Colnaghi Calissoni (Ita) 2h09’25”,2